L’uso estensivo di polimeri derivati dal petrolio è causa della crescente preoccupazione per l’impatto ambientale delle plastiche, poiché la maggior parte di esse non sono biodegradabili.
Si stima che la produzione mondiale di polimeri aumenterà: nel 2023 ogni persona consumerà circa 40 kg di plastica all’anno.
In questo scenario, le bioplastiche emergono come alternativa alle plastiche convenzionali e, tra i biopolimeri, l’acido polilattico (PLA) è attualmente considerato uno dei biopoliesteri più promettenti su scala industriale, grazie al suo buon equilibrio tra le proprietà fisico-chimiche e sostenibilità.
Il PLA è ottenuto da lattice derivato dalla fermentazione dell’amido ed è biodegradabile.
I principali utilizzi del PLA coprono un’ampia varietà di settori industriali come l’automotive, il biomedicale, il packaging e la crescente industria della stampa 3D.
Nonostante ciò, il PLA presenta diverse restrizioni intrinseche che sono principalmente legate al suo prezzo relativamente alto, alla bassa resistenza al calore e all’elevata fragilità.
Per superare, o almeno ridurre al minimo la bassa duttilità e tenacità del PLA, sono stati presi in considerazione diversi approcci con risultati eccellenti.
Una possibile soluzione a tali problemi è l’aggiunta di plastificanti che permettono di modificare le proprietà meccaniche. Si tratta di masterbatches disponibili in versione additivo o colore, che possono migliorare le prestazioni dei biopolimeri in termini di resistenza agli urti, rilascio dallo stampo, proprietà antistatiche, antibloccaggio e aggiunta di colore.
VIBA è in grado di offrire una selezione di prodotti con le caratteristiche di cui sopra, tra cui il suo
VIBATAN®
PLA BLACK N0381
un preparato di Carbon Black in un supporto di Acido Polilattico, appositamente sviluppato per la colorazione dei prodotti di Acido Polilattico ottenuti mediante stampaggio ad iniezione.
I pigmenti selezionati e lo speciale supporto rendono il VIBATAN PLA BLACK N0381 idoneo alla produzione di manufatti che devono soddisfare i parametri dettati dalla Norma UNI EN 13432 “Imballaggi – Requisiti per l’imballaggi, recuperabili mediante compostaggio e biodegradazione” se utilizzato ad una dose massima del 50,0%; tale limite è stato fissato sulla composizione del masterbatch in relazione ai componenti non biodegradabili contenuti.
E’ comunque possibile richiedere ulteriori informazioni dettagliate al nostro Ufficio Tecnico.